Vorrei condividere con voi una scoperta che ho fatto un mese fa mentre scrivevo un articolo.
Ho sempre il mio thesaurus a portata di mano quando scrivo qualcosa. Avevo già finito di modificare il mio articolo quando mi sono reso conto che non avevo mai cercato la parola in vita mia "Disabilitato" per vedere cosa ha trovato.
Lascia che ti spieghi cosa ho letto:
"Handicapped", aggettivo: "storpio, indifeso, inutile, distrutto, immobilizzato, storpio, ferito, frantumato, zoppo, mutilato, stanco, sprecato, indebolito, impotente, castrato, paralizzato, handicappato, senile, decrepito, malato, esausto, esausto , con esaurimento nervoso, eliminato; vedi anche ferito, inutile e debole. Contrari: sano, forte, capace. »
Lo stavo leggendo ad alta voce a un amico e all'inizio stavo ridendo, era così ridicolo ma avevo appena letto "frantumato" quando la mia voce si è spezzata e ho dovuto fermarmi e riprendermi. shock emotivo e l'impatto che l'assalto di queste parole ha scatenato.
Ovviamente questo era il mio vecchio e malandato dizionario dei sinonimi e ho pensato che fosse una vecchia edizione. Tuttavia era un'edizione degli anni '80.
Secondo questa definizione, sembra che una persona disabile non abbia nulla di positivo da dare al mondo. Oggi ci sono persone disabili famose per le opportunità e le avventure che la vita ha dato loro.
Sono subito andato alla ricerca dell'edizione online del 2010 sperando di trovare una revisione degna di essere presa in considerazione. La versione aggiornata di questa parola purtroppo non è molto migliore.
Pertanto, non è solo questione di parole. È quello che crediamo delle persone quando ci riferiamo a loro con queste parole. Riguarda i valori dietro le parole e il modo in cui costruiamo quei valori. La nostra lingua influenza il nostro modo di pensare e come vediamo il mondo e come vediamo le altre persone. In effetti, molte società antiche, compresi i Greci e i Romani, credevano che pronunciare una maledizione verbalmente fosse molto potente perché dirla ad alta voce la faceva diventare realtà.
Allora qual è la realtà che vogliamo creare: quella di una persona che è limitata o quella di una persona che ha il controllo di se stessa?
Via: conferenza di Aimee Mullins (record mondiale ai Giochi Paralimpici di Atlanta nel 1996). Trascrizione fatta da recursosdeautoayuda.com
Vi lascio un VIDEO sulla disabilità: